Lotta all’Antibiotico Resistenza: necessità del laboratorio e soluzioni a supporto

 

Lotta all’Antibiotico Resistenza: necessità del laboratorio e soluzioni a supporto

 

Lo scorso Maggio, presso il BD® Academy Center di Milano, si è svolto il primo di una serie di incontri denominati “Innovation Lab – Soluzioni per supportare il laboratorio nella lotta all’AMR”. L’occasione è stata un fruttuoso momento di confronto e dicussione, con scambio di esperienze tra diversi professionisti sanitari che sono parte attiva nella lotta all’antimicrobicoresistenza (AMR). Insieme alle sfide e alle necessità quotidiane degli operatori, è emersa l’importanza del ruolo del Laboratorio di Microbiologia.

 

Ora, nella settimana mondiale per la consapevolezza sull’AMR, vogliamo cogliere l’occasione per riprendere i punti importanti emersi durante l’incontro e ricordare che una seconda edizione di “Innovation Lab – Soluzioni per supportare il laboratorio nella lotta all’AMR” è in svolgimento questa settimana, nonché una terza edizione è prevista prima dell’Estate 2025. Inoltre, qui in BD® Academy è disponibile ora la nuova sezione dedicata alla Lotta all’AMR, per scoprire di più sulle soluzioni disponibili e l’impegno di BD su questo fronte.

 

Oggi in Italia, sono circa 11.000 le morti causate da infezioni di microorganismi resistenti agli antibiotici.1 La situazione, già allarmante, è peggiorata in seguito ad un uso non corretto degli antibiotici durante la pandemia del 2020, come emerge dall’analisi dei dati nuovi forniti della piattaforma clinica globale dell’OMS per il Covid-19.2

 

L’allarme riguarda tutta l’Europa e si stima che dal 2050 la situazione potrebbe aggravarsi ulteriormente. L’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) promuove un alto livello di sicurezza sanitaria all’interno dell’Unione. In particolare, in ambito microbiologico, l’ECDC ha il mandato di “incoraggiare la cooperazione tra esperti e laboratori referenti al fine di rinforzare lo sviluppo di capacità sufficienti nella comunità per la diagnosi, rilevazione, identificazione e caratterizzazione degli agenti infettivi che possono minacciare la salute pubblica.”4 L’ECDC sottolinea come il laboratorio di microbiologia sia la prima linea di difesa della salute pubblica contro le malattie trasmissibili e l’AMR.4

 

In Italia, si lavora molto per ridurre la mortalità da infezioni di microrganismi resistenti, tuttavia ancora tanto resta da fare. Il recente Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico Resistenza (PNCAR 2022-2025) prevede molti interventi che ancora oggi non hanno visto una completa realizzazione. L’eterogeneità dell’agire delle Regioni italiane gioca a sfavore di un approccio coordinato centralmente, approccio che prevede tre pilastri principali: sorveglianza, monitoraggio e prevenzione. Nella lotta all’AMR, fare rete è infatti fondamentale. Alcune realtà virtuose hanno infatti sviluppato delle piattaforme regionali per la sorveglianza che raccolgono i dati da diversi laboratori sul territorio e producono una reportistica con frequenza regolare, al fine di monitorare e supportare il processo decisionale con la forza del dato epidemiologico.

 

 

I principali bisogni del laboratorio per la lotta all’AMR in ambito ospedaliero

Dalla discussione tra i partecipanti sono emerse diverse esigenze che – se soddisfatte – potrebbero ottimizzare il lavoro di monitoraggio, diagnosi e scelta terapeutica ottimale e tempestiva (Diagnostic e Antimicrobial Stewardship).

 

In particolare, è emerso il bisogno di:
formazione degli operatori sanitari coinvolti nel monitoraggio e nella ricerca di patogeni resistenti, ma anche degli operatori che lavorano nei reparti in cui c’è un maggiore rischio infettivologico;
favorire un maggiore dialogo tra clinici e microbiologi che afferiscono al laboratorio di analisi, in particolare nella condivisione dei dati che deve essere rapida, accurata e completa;
migliorare e potenziare il sistema informatico ospedaliero (non solo di laboratorio), che spesso non permette di tracciare in modo continuo e automatizzato dal prelievo del campione, all’analisi fino all’alert finale al reparto coinvolto e, quindi, al paziente che dovrà essere curato;
il referto finale deve essere leggibile, completo, interpretabile, attendibile, riproducibile e utile al clinico che deve prendere le decisioni terapeutiche;
monitoraggio dell’ambiente ospedaliero (microbiologia ambientale), che si prefigge l’obiettivo di individuare patogeni resistenti non solo a partire dal campione biologico da paziente, ma anche da campionamenti ambientali. Questo approccio è ancora da comprendere e studiare nel dettaglio.

 

Alcuni partecipanti hanno condiviso la loro esperienza diretta che vede grande collaborazione tra microbiologi e clinici, sottolineando la centralità del laboratorio nella gestione del paziente complesso e l’importanza dell’antibiogramma nella pratica clinica. L’avvento di nuove tecnologie per l’identificazione e i test di sensibilità hanno comportato un rimodellamento del laboratorio di analisi e una nuova gestione dei flussi di lavoro. Infatti, è importante conoscere e sfruttare tutti i limiti e i vantaggi degli strumenti di analisi che si hanno a disposizione. Le nuove tecnologie come quelle molecoari non devono sostituire quelle traduzionali, ma essere utilizzate in sinergia, tenendo presente che forniscono informazioni complementari. Le tecniche tradizionali hanno tempi un po’ lunghi e prevedono manualità, tuttavia danno ancora informazioni fondamentali, come la MIC.

 

Altro punto chiave emerso è l’importanza di disporre di report epidemiologici locali aggiornati e condivisi. In collaborazione con gli infettivologi, in alcune realtà sono già stati implementati percorsi virtuosi relativamente alla sorveglianza e alla gestione delle emocolture con integrazione delle metodiche a disposizione. Anche l’utilità di individuare i marker di resistenza è stata sottolineata. Ad esempio, il monitoraggio attivo e specifico di gene NDM ha per messo di evidenziare un drammatico aumento della sua espressione a partire da Aprile 2023, a fronte di un tasso di infezioni e colonizzazioni di ceppi di Klebsiella pneumoniae resistente alla carbapenemasi mediamente costante e che non rispecchiava il medesimo trend.

 

 

Il ruolo del Laboratorio di Microbiologia3

Diagnostica
Il ruolo del laboratorio di microbiologia è centrale per supportare i professionisti e per svolgere un servizio che raccolga in modo efficacie le sfide attuali e assicuri le migliori cure ai pazienti.

Il laboratorio porta con sé una catena di attività, critiche in primis nella diagnostica, che hanno un grande impatto sull’AMR. Per una corretta diagnostica, la fase pre-analitica è fondamentale e deve essere seguita mediante test rapidi e accurati. L’implementazione della diagnostica rapida (come i test molecolari) aumenta la complessità del flusso di laboratorio, ma può accelerare la disponibilità dei risultati. La comunicazione dei risultati è un fattore chiave. Il laboratorio di microbiologia deve avere un ruolo decisionale su quale percorso intraprendere (convenzionale o rapido), sulla base del tipo di campione e l’anamnesi del paziente. È, infatti, fondamentale eseguire il test corretto, sul paziente corretto e soprattutto al momento giusto. Questo approccio, che riflette la Antimicrobial Stewardship, dovrebbe essere implemento in ogni realtà ospedaliera.

 

Antibiogramma
L’antibiogramma ha un ruolo importante nella decisione della terapia più appropriata. In particolare, la MIC è ancora oggi un dato che fa la differenza nella scelta terapeutica, in base alla situazione clinica del paziente, al sito di infezione o al tipo di antibiotico e alla specie microbica identificata. La MIC permette di fare il profilo fenotipico della specie microbica, determinare la sua sensibilità e dare informazioni sul dosaggio di antibiotico necessario.

 

Report
I report degli esami colturali devono essere affidabili, accurati e introdurre ai test di sensibilità per la valutazione della terapia migliore. Queste fasi possono aprire al processo di sorveglianza e all’emanazione di un Alert sia nella struttura ospedaliera interessata all’infezione, sia a livello nazionale quando necessario. La reportistica è importante anche per l’ottenimento di dati epidemiologici condivisibili e semplici da consultare. Gli antibiogrammi cumulativi, oggi ancora oggetto di dibattito, sono importanti e devono gestiti con sistemi informatici avanzati e compatibili con il sistema LIS.

 

 

Le soluzioni di BD
I sistemi e i servizi che BD offre partono proprio dalla consapevolezza delle sfide che deve affrontare il nostro Sistema Sanitario Nazionale, come mancanza di personale, aumento dei costi, diffusione di patogeni resistenti, mancanza di risultati accurati e tempestivi e di una comunicazione rapida del dato. Le risposte della sanità a questi limiti sono l’uso dei processi automatizzati per accorciare i tempi, la costruzione di una struttura che permetta di risparmiare sui costi, l’implementazione di programmi per contrastare la diffusione dei patogeni resistenti e in ultimo l’uso di sistemi informatizzati di alto livello.

 

Come BD Italia, abbiamo ritenuto importante pensare a occasioni di confronto per gli operatori sanitari quali gli Innovation Lab su tematica AMR presso la sede BD a Milano. Infatti, da più di 50 anni siamo al fianco degli operatori sanitari nella lotta all’AMR, fornendo non solo soluzioni che supportano i laboratori nell’ottenere risultati accurati ed in tempi utili per la corretta gestione dei pazienti, ma anche servizi e formazione per un miglioramento continuo delle attività di diagnostica e dell’erogazione delle cure nelle strutture sanitarie.

 

Scopri di più sul nostro impegno nella lotta all’AMR attraverso la nostra pagina dedicata e scaricando i 5 pillars contro l’AMR di BD.

 

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Bibliografia

1. Antimicrobicoresistenza. In Italia circa 11.000 morti l’anno. Priorità a interventi per la ricerca e per la sostenibilità degli antibiotici Reserve – Quotidiano Sanità https://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=118376
2. Uso eccessivo di antibiotici in ospedale nei pazienti con Covid-19 potrebbe aver esacerbato la resistenza antimicrobica – Quotidiano Sanità. https://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=121814 e
3. Morency-Potvin P, et al Antimicrobial Stewardship: How the Microbiology Laboratory Can Right the Ship Clin Microbiol Rev 30:381– 407. https:// doi.org/10.1128/CMR.00066-16.
4. ECDC public health microbiology strategy 2018–2022 https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/ECDC-public-health-microbiology-strategy-2018-2022.pdf