INTEGRAZIONI TRA OSPEDALE E PRESIDI TERRITORIALI: NUOVE SINERGIE POSSIBILI GRAZIE ALLA “MISSIONE SALUTE” DEL PNRR

Integrazioni tra ospedale e presidi territoriali: nuove sinergie possibili grazie alla “missione salute” del PNRR

La pandemia da COVID-19 ha definitivamente obbligato l’Unione Europea a ripensare ai singoli Sistemi Sanitari Nazionali (SSN) in termini di resilienza e di capacità rispondere prontamente ai bisogni attuali e futuri. Oltre alle numerose iniziative europee, un aiuto unico in termini di opportunità, è stato offerto dal PNRR che porterà alla tanto attesa digitalizzazione completa del sistema sanitario.

 

Alla Salute è dedicata la Missione 6 del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza inviato il 30 aprile alla Commissione Europea e approvato il 22 giugno dalla Commissione Europea e il 13 luglio dal Consiglio Economia e Finanza (Ecofin). Un Piano che prevede 192 miliardi finanziati attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 13 miliardi di ReactEU; a questi si aggiungono 30,64 miliardi di “fondo complementare” (stanziamenti dello Stato) arrivando quindi ad un totale di 235,15 miliardi di euro.

 

Viene destinato uno stanziamento di 15,63 miliardi in totale per ridefinire un approccio generale innovativo, denominato “Smart health”. Questi fondi saranno ripartiti su due direttrici:

  • Il potenziamento delle Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale a cui sono destinati 7 miliardi di euro di stanziamenti;
  • Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale a cui spetteranno 8 miliardi e 63 milioni di euro

 


Spesa sanitaria degli stati membri dell’Unione Europea

 

 

Alla luce anche dell’invecchiamento atteso della popolazione nei prossimi anni, lo sviluppo della sanità territoriale con presa in carico della cronicità non può, quindi, che rivestire un ruolo strategico per l’Italia. Tra queste, le principali proposte sono state:

 

  1. Sviluppare anche in Italia la gestione di assistenza attraverso soggetti accreditati a livello nazionale che operano su indicazione del distretto dell’ASL, del MMG/PLS, del medico specialista o dell’Ospedale per l’erogazione di terapie e monitoraggi domiciliari.
  2. Definire standard nazionali e tariffe omogenee per le prestazioni domiciliari, dall’ADI alle terapie per pazienti cronici o fragili, dal telemonitoraggio al triage telefonico, fino alle più integrate forme di telemedicina. Prevedendo anche premialità legate all’aderenza alla terapia e/o agli esiti di salute raggiunti.
  3. Implementare un Fascicolo sociosanitario elettronico unico, accessibile dai diversi attori della rete, integrato con i sistemi di telemedicina e telemonitoraggio, nonché con le cure primarie, domiciliari, ambulatoriali ed ospedaliere.
  4. Sviluppare programmi di intervento in grado di definire un ecosistema di prodotti e servizi digitali, con l’obiettivo di fornire standard comuni per gli utilizzatori finali.
  5. Favorire un migliore e più veloce approccio alla digitalizzazione dei professionisti sanitari, a partire dai MMG, con l’obiettivo di accelerare un inevitabile cambiamento culturale alla gestione della medicina territoriale.

 

 

Grazie al PNNR, le imprese hanno inoltre presentato al MISE ben 340 domande per richiedere circa 1,5 miliardi di euro di agevolazioni previsti dagli accordi per l’innovazione e nuove risorse saranno necessarie quanto prima.

 

 

Il tema dei fondi non riguarda solo i progetti futuri ma si propone di ristrutturare la sanità: una politica industriale che vada di pari passo con quella farmaceutica e che porti, nel breve, al superamento dell’attuale sistema di pay-back attraverso lo spostamento degli avanzi nel territorio e, nel lungo termine, attraverso un finanziamento della spesa farmaceutica adeguato alla crescente domanda di salute e ai trend dell’innovazione. Inoltre, bisognerebbe ragionare nella logica di un modello di governance, finalizzata all’accesso all’innovazione, alla semplificazione dei percorsi di cura e all’esigenza di rafforzare strutturalmente una filiera produttiva strategica.

 

I prossimi 10 obiettivi del PNRR

  1. Prevenire i rischi. La prevenzione, insieme alle nuove tecnologie di diagnosi e cura, è la protagonista dei principali miglioramenti della speranza di vita delle persone degli ultimi decenni. Il PNRR e i suoi correlati di riforma della giustizia e della pubblica amministrazione dovrebbero permettere alla prevenzione primaria di tornare ad investire su competenze e laboratori capaci di investigare, ricercare e valutare rischi e efficacia delle soluzioni. Tutto questo alla pari con le imprese, con metriche di valutazione che permettano alle imprese stesse, ai soggetti sociali e alle istituzioni di trovare il miglior bilanciamento tra rischi, benefici e co-benefici che sono necessaire alla nostra società moderna. 
  2. e 3. La rete ospedaliera: promuovere la competenza clinica nei piccoli ospedali e rinnovare le infrastrutture nei grandi ospedali.
    L’ospedale rappresenta tradizionalmente il baricentro del Servizio Sanitario Nazionale, per lo meno in termini di assorbimento di risorse economiche e di concentrazione tecnologica. L’investimento nella rete ospedaliera implica una ridefinizione della vocazione dei piccoli ospedali, così come dei grandi, garantendo in entrambi standard di volume sufficienti per garantire sicurezza ed efficacia grazie al raggiungimento di una competence clinica appropriata.
    I piccoli ospedali possono rappresentare piattaforme logistiche in cui concentrare competenze e procedure (logica del “focused hospital”) da realizzare anche attraverso la creazione di équipe professionali itineranti.
  3.  test
  4. Potenziare la presa in carico della cronicità.
    La Missione 6 del PNRR divide gli interventi in due macro-categorie: reti di prossimità e innovazione e ricerca.
  5. Garantire assistenza domiciliare per mantenere autosufficienza e relazioni sociali.
    cambiamenti demografici e le conseguenti variazioni del quadro delle cronicitàdeterminano che l’assistenza domiciliare surroghi sempre più spesso problemi sociali ed economici che impediscono il mantenimento della autosufficienza delle persone. L’adeguamento strutturale del domicilio del paziente e la professionalità dei caregiver sono elementi critici per la salvaguardia dei rapporti sociali e della autosufficienza, come anche per l’esecuzione di prestazioni terapeutiche al domicilio.
  6. Razionalizzare la rete ambulatoriale territoriale.
    L’attuale prevalere delle condizioni patologiche croniche comportano la necessità di aumentare i volumi e il portafoglio di attività ambulatoriali. La rete ambulatoriale soffre di una frammentazione elevatissima tra i contesti regionali che ne condiziona fortemente l’efficacia assistenziale e la capacità di dare risposta ai bisogni della popolazione.
    Il SSN deve concentrare le strutture ambulatoriali territoriali, riducendone il numero, ma rafforzandole in termini di spazi, di volumi e tipologie di servizi, di tecnologie, di professionalità, di accessibilità al pubblico (per esempio estendendo giorni e orari di apertura). Il PNRR pone infatti al centro del disegno la “Casa della Comunità”, dichiarando l’obiettivo di attivare “1288 Case della Comunità entro la metà̀ del 2026, che potranno utilizzare sia strutture già esistenti sia nuove”.
  7. Rafforzare la Medicina Generale.
    È necessario promuovere un’assistenza primaria continuativa, evolutadal punto di vista tecnologico e infrastrutturale e dotata di modelli organizzativi riconoscibili e omogenei su tutto il territorio nazionale.
    Per promuovere la continuità della cura è necessario innanzitutto stabilire uniformemente, su tutto il territorio nazionale, degli standard minimi in termini infrastrutturali e di apparecchiature tecnologiche.
  8. Riequilibrare e riqualificare la rete delle cure intermedie.
    Il PNRR prevede un investimento di un miliardo di euro specificamente rivolto al “Rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Ospedali di Comunità)”.
    Vanno congiuntamente definiti gli standard non solo infrastrutturali e di organico, ma anche quelli di processo e di esito. In secondo luogo, è fondamentale la messa in rete con gli altri setting assistenziali: le strutture intermedie devono essere collegate funzionalmente con gli ospedali (onde scongiurare ricoveri ospedalieri evitabili) e con i servizi territoriali.
  9. Ammodernare il parco tecnologico.
    L’innovazione tecnologica rappresenta un importante fattore per l’efficacia delle cure in ogni sistema sanitario complesso.
    Il PNRR mette al centro dell’attenzione il rinnovo del parco tecnologico dedicando 1,9 miliardi di euro alla sostituzione di macchinari diagnostici obsoleti.
    Nell’implementazione dei progetti previsti dal PNRR, il rispetto di alcuni elementi appare cruciale. In primo luogo, selezionare macchinari di ultima generazione in modo da avere il 60% di apparecchiature sotto i 5 anni di anzianità.
  10. Cambiare lo skill-mix tra medici e professioni sanitarie.
    Nel patto per la salute 2019-2021 veniva menzionata la valorizzazione delle professioni sanitarie, in particolare di quella infermieristica per rispondere ai bisogni di continuità assistenziale, con particolare riferimento ai pazienti cronici e la valorizzazione del ruolo del farmacista anche per la presa in carico dei pazienti nel seguirne l’aderenza terapeutica.

 

REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI  

L’attuazione del PNRR compete al Ministero dell’economia e delle finanze. 

 

Per quanto riguarda l’attuazione dei singoli interventi, vi provvedono le Amministrazioni centrali, le Regioni e gli Enti locali sulla base delle competenze istituzionali, tenuto conto del settore di riferimento e della natura dell’intervento. L’attuazione degli interventi avviene con le strutture e le procedure già esistenti, ferme restando le misure di semplificazione e rafforzamento organizzativo che saranno introdotte.  

 

Ciascuna Amministrazione responsabile dell’attuazione degli interventi effettua i controlli sulla regolarità delle procedure e delle spese e adotta tutte le misure necessarie a prevenire, correggere e sanzionare le irregolarità e gli indebiti utilizzi delle risorse.  

 

Le stesse Amministrazioni coordineranno anche le attività di Controllo e di Audit per verificare che gli investimenti del PNRR siano ben collocati e che si stiano raggiungendo gli obiettivi prefissati. In aggiunta un ente autonomo di AUDIT direttamente coordinato a livello centrale svolgerà un doppio controllo. 

Scopri di più su Innovation Day, l’evento BD dedicato al PNRR: clicca qui 

Dati: https://www.pnrr.salute.gov.it/ 

 

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